Αρχείον Ιωάννου Καποδίστρια, τ. Α΄

Τίτλος:Αρχείον Ιωάννου Καποδίστρια, τ. Α΄
 
Τόπος έκδοσης:Κέρκυρα
 
Εκδότης:Εταιρεία Κερκυραϊκών Σπουδών
 
Συντελεστές:Κώστας Δαφνής, Κ.Θ. Δημαράς, Αριστείδης Στεργέλλης
 
Έτος έκδοσης:1976
 
Σελίδες:370
 
Θέμα:Αποστολή εις Κεφαλληνίαν
 
Αυτοβιογραφία
 
Εκπαιδευτική δράσις
 
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Εμφανείς σελίδες: 93-112 από: 369
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Αρχείον Ιονίου Γερουσίας Κιβώτιον 7, αρ. 3

Eccellenza,

Si affretta la Commissione Imperiale di partecipare all’ E.V. ed al Prestantissimo Senato il suo felice arrivo in questa isola di Cefalonia nel giorno di Sabato passato, 27 corrente. Ella si compiace poi di comunicare all’ E.V., al Pres(tantissi)mo Senato, le più consolanti notizie riguardo al prospero e felice incamminamento, e quale si aspetta impazientemente dalla nazione, degli affari tutti risguardanti la nuova sistemazione del governo costituzionale in quest’ isola.

Quanto sia stato provvido, opportuno ed efficacissimo l’ arrivo della Commissione in quest’ isola nella notte dei 27 si rileverà dall’ annesso rapporto (noο 1) con cui fu la Commissione instruita dello stato dell’ isola e città dal benemerito, dal zelante, dall’ attivissimo nobile s(igno)r Col. Nicolò Pieri.

Un movimento di fieri rustici armati, appartenenti tutti a differenti fazioni, altri allarmati, altri lusingati da promesse piratiche depredazioni; i loro capi con la più bassa e vile reità riscaldati epistolarmente dal sospetto di essere spogliati dalla Commissione Imperiale della militare divisa di cui attualmente sono rivestiti. Alcuni influenti e, per ogni riguardo, rispettabilissimi patricj del riparto di Lixuri, messi in apprensione col mezzo pure epistolare che dalla Commissione si sarebbero rese nulle tutte le venerate decretazioni emanate dall’ Ecc(ellentissi)mo Senato in esaudimento delle istanze di quella popolazione, sin dall’ anno decorso... Tutte queste differenti affezioni hanno certamente messo una qualche perplessità nell’ animo di alcuni individui. Questi pochi hanno bilanciato e bilanciano tuttavia, prima di porsi con espansione di cuore ed φ. lv entusiasmo, / di percorrere quella cooperante camera ed adorarsi con

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 quella influenza e zelo che la Commissione vede con suo conforto posta in esercizio dai veri e legittimi padri della patria, e di cui ella certamente abbisogna per adempiere utilmente al suo uffizio.

Malgrado tutti questi primi ma n(on) molto valutabili ostacoli, malgrado la differenza e disparità di interessi, di passioni, di mire, la Commissione ebbe la compiacenza di essere stata accolta da tutti indistintamente, ma con vera e commovente esultanza dai più ragguardevoli fra i patricj di questa egregia ed illustre città.

Nel giorno di Domenica 28 la Commissione, trovando opportuno di occupare lo spirito attivo, energico ed anzioso di novità di questi abitanti, ha pubblicato la sua proclamazione con cui si è annunziata. Ella ne ha diretto l’ uffizio della pubblicazione alla spettabile Deputazione e Presidenza con suo particolare foglio (n° 2) ed in pari tempo ha rimesso alla stessa Presidenza la venerata lettera con cui l’ E.V. ha ben voluto accreditare la Commissione presso questo Provvisorio Governo.

Fu dalla spettabile Presidenza con l’ annessa lettera (n° 3) riscontrata la pubblicazione del Proclama con tutta la sonorità e con tutte le decorazioni militari che si convenivano in cadauno dei tre riparti; Argostoli, Lixuri e Fortezza.

Felicitò nello stesso giorno di Domenica il Governo di quest’ isola φ. 2. l’ arrivo della Commissione / col suo eloquentissimo e dotto segretario Dr. Lisseo.

La Commissione restituì l’ uffizio colla missione successiva dei due suoi militari ajutanti nob. s(igno)r Cap. Teotochi e nob. s(igno)r Cap. Mocenigo. Puntò per la giornata susseguente di Lunedì la visita pubblica che ella ha pensato di fare al Governo prima di vedere alcuno o di uffizialmente ragionare del proprio uffizio con chi se sia.

Fu accolto l’ invito. Furono invitati dalla zelantissima Presidenza ad assistere al patriottico spettacolo tutte le autorità costituite componenti il Provvisorio Governo, tutti i patricj e tutti i capi di famiglia di qualunque ordine si fossero.

Fu la Commissione oggi nobilmente chiamata alla sua marcia da un numero ragguardevole di patricj delegati dal Governo e da una parte dei militari che presidiano questa piazza. Ella passò dalla sua abitazione al palazzo pubblico, decorata da questo nobile e generoso seguito. Fu acclamata dal popolo che manifestò in tutte le maniere le più esuberanti la propria letizia.

I nobili Presidenti e Deputati siedevano alla testa dell’ adunanza copiosa ed aspettante. Prese la parola il giovine C. di Capodistria, Delegato Comm. Imp., e brevemente espose i principi che guidavano la Comm. Imper. nell’ adempiere al suo uffizio in questa magnifica città ed isola

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 le leggi dalle quali questi erano dedotti, i metodi in quali la Commissione si era proposto di metterli in pratica. Dimandò pubblicamente la Commissione il favore, la cooperazione di tutti indistinta(ment)e. Terminò col rivolgere il suo discorso prima alla benemerita Presidenza che con φ. 2V onore, zelo ed attività sostenne le redini del Governo in tempi / difficili e calamitosi; poi ai magistrati e tribunali che fin’ora hanno beneficata la popolazione tutta, dimandando la continuazione del loro zelo ed influenza per cooperare all’ instituzione del nuovo Governo.

Quindi ai valorosi militari benemeriti della tranquilltà di quest’ isola, in fine ai patricj tutti ed a tutti gli abitanti, eccitandoli, animandoli a voler sentire con purità di animo, elevazione di mente la sublimità del loro destino.

Rispose a questo uffizio il nobile s(igno)r Savio Anino, Presidente e Deputato, con corrispondenza di intenzioni e di oggetti, mostrando ad evidenza quanto era sensibile alla città ed isola di Cefalonia la sistemazione a cui la chiamano i sovrani deliberatori e per cui la Commissione era pronta e sollecita di occuparsi con studj efficaci ed imparziali fatiche.

Così terminò la giornata di oggi, piena di giubilo e letizia e contentamento per questa magnifica città; e non meno lieta e confortante la Commissione.

Eccellentissimo Principe, Prestantissimo Senato; la Repubblica di Cefalonia sarà e quanto prima degna di essere dalle altre isole sorelle imita, emulata, non mai vinta, non soverchiata nel sublime divisamento in cui ella è e sarà sempre più di sostenere e di onorare l’ Eccellentissima Settinsulare Repubblica, di cui ella presto farà la più utile, la più preciosa parte.

In riscontra luminoso di quanto si onora la Commis(sio)ne di1 e preφ, 3 conizzare dia /l’ annessa lettera di questa Presidenza, da cui si rileva quanto sieno solleciti ed industriosi i prodi naviganti di Cefalonia di trascorrere i mari sotto l’ ombra ed il presidio del paviglione nazionale.

La Commissione continuerà l’ opera sua avendo in mira soltanto di far che ella sia della maggior soddisfazione e contentamento generale è ne passerà gl’ ulteriori riscontri metodicamente a V.E.

Le ben augurate felicitazioni con cui l’ E.V. è degnata di accompagnare la Comm. Esecutrice ebbero già la loro primiera verificazione.

Sotto tali auspicj la Commissione è certa che il fine corrisponderà piena(ment)e al principio cotanto lusingiero e felice.

La Commissione si protesta colla più distinta stima, ossequio, considerazione. Argostoli 29 Aprile 1801

Di V.E.

1. Ακολουθεί μία λέξις δυσανάγνωστος.

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 30 Aprile P.S.

Poichè si è ritardata la partenza dell’ espresso corriere che inoltra la Commissione, ella ragguaglia V.E. ed il Prestantissimo Senato di una sopravvenienza accaduta jeri di dopo pranzo. Le cagioni sono quelle stesse che ella si è onorata di mentovare nel principio di questo suo rapporto. Ebbero jeri qualche certo sviluppo che parve casuale. Si sarebbe forse ingrandito l’ avvenimento. L’uso pericoloso e sanguinario delle armi prese da tutti si sarebbe verificato, qualora n(on) avesse accorso col φ. 3V suo raro zelo, talenti e viste molteplici il Comand. Col. / Pieri dall’ una, i patricj tutti coi loro consigli ed influenza, la Commissione stessa Esecutrice, conferindo colla Presidenza stessa segretam(ent)e ed associandosi poi dodici più ragguardevoli personaggi di questa città — i C(ont)i Corafà, i Pignatoro, i Focas — e ponendo quindi in pratica il preso partito di conciliare gli urtati ed armati partiti.

Dietro alle particolari insinuazioni ed ufficj di tutti i membri componenti l’ estraordinaria consulta, che si bene permanente fino alle tre della notte di jeri, questa mattina dinanzi alla Commissione Imperiale seguì l’ amicamento colle più solenni e giurate protestazioni di amicizia esternata da ambedue le parti.

La Commis(io)ne passò dalla Presidenza e si compiacque di presentare al Governo per mezzo suo fraternizzata questa parte di abitanti. Gli evviva i più entusiastici alla nuova Repubblica, la gioja e l’ esultanza generale con cui da tutti si è sentita la riconciliazione di questi partiti assicurano la Commissione che di oggi in poi non saranno più per essere distratte le sue cure da avvenimenti di questa spezie.

Avendosi la Commissione astenuto di levare dall’ isola di Paxò quei soldati e basso uffiziale che dall’ E.V. gli furono accordati si è trovata in necessità oggi per supplire all’ urgenza del buon servigio di questa città ed isola di dirigere le sue dimande alla Spettabile Presidenza di Itaca onde quella picciola guarnigione e quell’ uffiziale si trasferiranno in Argostoli fino a tanto che si sieno verificate le prime operazioni che la Commissione si appresta di eseguire,

Ella spera che dall’ E.V. si farà generosa approvaz(io)ne alla misura che q(uesta) sola urgenza sia presa.

Rinnova le sue proteste di considerazione

NICOLO GRADENIGO SICURO

Conte di Siila, Cav(aliere)

GIOV. C. di CAPODISTRIA Deleg.

C(ommission)e Imp.

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φ. 1 / Κάτω : A S.E. il Principe Preside del P(restantissi)mo Federativo Settinsulare Consesso Corfù

Άνω δι’ ετέρας χειρός: N° 1 in due fogli con inserte tre. Addi 7 Maggio 1801 s.v. ricev.

Εξοχώτατε,

Η Αυτοκρατορική Επιτροπή σπεύδει να ανακοινώση εις την Υ.Ε. και εις την Εκλαμπροτάτην Γερουσίαν την αισίαν άφιξιν της εις την νήσον ταύτην της Κεφαλληνίας το παρελθόν Σάββατον, 27 τρέχοντος. Ευρίσκεται εις την ευχάριστον θέσιν να ανακοινώση περαιτέρω εις την Υ.Ε., εις την Εκλαμπροτάτην Γερουσίαν, τας μάλλον παρηγόρους ειδήσεις εν σχέσει προς την ευνοϊκήν και ευτυχή πορείαν όλων των υποθέσεων αι οποίαι αφορούν εις την νέαν οργάνωσιν της κατά το σύνταγμα διακυβερνήσεως της νήσου ταύτης, και τοιαύτην πορείαν οποία αναμένεται ανυπομόνως παρά του έθνους.

Πόσον η άφιξις της Επιτροπής εις την νήσον ταύτην την νύκτα της 27ης υπήρξεν έγκαιρος, ενδεδειγμένη και λίαν αποδοτική θα διαπιστωθή εκ της συνημμένης εκθέσεως (αρ. 1), διά της οποίας η Επιτροπή καθωδηγήθη περί της καταστάσεως της νήσου και της πόλεως υπό του αξίου, του ενθουσιώδους, του δραστηριωτάτου ευγενούς κυρίου Συνταγματάρχου Νικολάου Πιέρη.

Κίνησις ενόπλων αγρίων χωρικών, ανηκόντων εις διάφορα κόμματα, άλλων πανικοβληθέντων, άλλων προσελκυσθέντων εξ υποσχέσεων ληστρικών διαρπαγών· οι αρχηγοί των εξήφθησαν διά την εκτέλεσιν των πλέον ταπεινών και ευτελών ενόχων πράξεων δι’ επιστολών, επειδή υπωπτεύοντο ότι η Αυτοκρατορική Επιτροπή θα ελάμβανεν οπίσω την στρατιωτικήν στολήν διά της οποίας είναι τώρα ενδεδυμένοι. Μερικοί ισχυροί πατρίκιοι και από πάσης απόψεως λίαν ευυπόληπτοι, εκ της περιοχής Ληξουρίου, λαβόντες γνώσιν δι’ επιστολικού επίσης μέσου ότι υπό της Επιτροπής θα καθιστώντο άκυροι ολαι αι σεβασταί αποφάσεις αι οποίαι εξεπορεύθησαν εκ της Εξοχωτάτης Γερουσίας, προς αποδοχήν των αιτημάτων του ενταύθα πληθυσμού, ήδη από του παρελθόντος έτους.... Πάσαι αι διαφορετικαί αυταί καταστάσεις προεκάλεσαν ποιάν τινα αμηχανίαν βεβαίως εις την ψυχήν ωρισμένων ατόμων. Οι ολίγοι ούτοι εταλαντεύθησαν και ταλαντεύονται εισέτι, προτού διατεθούν ανεφ. 1ν πιφυλάκτως και μετ’ ενθουσιασμού, / να προσχωρήσουν εις το συνεργαζόμενον τούτο συμβούλιον και να χρησιμοποιηθούν μετά της επιρροής εκείνης και του ζήλου τα οποία η Επιτροπή, προς ευχαρίστησίν της, βλέπει ότι ετέθησαν εις εφαρμογήν παρά των αληθών και γνησίων εθνοπατέρων· και των οποίων εκείνη βεβαίως έχει χρείαν, διά να εκπληρώση επωφελώς το καθήκον της.

Παρ’ όλα τα πρώτα ταύτα, αλλά μη δυνάμενα να εκτιμηθώσι καλώς,

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εμπόδια· παρά την διαφοράν και ανομοιότητα των συμφερόντων, των παθών, των σκοπών, η Επιτροπή έλαβε την ευχαρίστησιν να γίνη δεκτή παρά πάντων αδιακρίτως, αλλά μετ’ αληθούς και συγκινητικής αγαλλιάσεως παρά των αξιολογωτέρων μεταξύ των ευγενών της εξόχου ταύτης και λαμπράς πολιτείας.

Την Κυριακήν, 28ην, η Επιτροπή, ευρίσκουσα σκόπιμον να απασχολήση το δραστήριον πνεύμα, ενεργητικόν και απληστον δι’ ειδήσεις των κατοίκων εδημοσίευσε την προκήρυξίν της διά της οποίας ανήγγειλε την άφιξίν της. Την φροντίδα της δημοσιεύσεως ταύτης ανέθεσεν εις το σεβαστόν Βουλευτήριον και Προεδρείον δι’ ιδιαιτέρου εγγράφου (αρ. 2) και ταυτοχρόνως παρέπεμψεν εις το αυτό Προεδρείον το σεβαστόν γράμμα διά του οποίου η Υ.Ε. ευμενώς ηθέλησε να διαπιστευθή η Επιτροπή παρά τη ενταύθα Προσωρινή Διοικήσει.

Παρά του σεβαστού Προεδρείου διεπιστώθη διά του συνημμένου εγγράφου (αρ. 3) η δημοσίευσις της προκηρύξεως μετά πάσης επισημότητος και πασών των στρατιωτικών τιμών αι οποίαι ήρμοζον εις έκαστον των τριών διαμερισμάτων, Αργοστολίου, Ληξουρίου και Φρουρίου.

Την ιδίαν ημέραν, Κυριακήν, η Διοίκησις της νήσου ταύτης συνεχάρη την Επιτροπήν επί τη αφίξει της / διά του ρητορικωτάτου και πεπαιδευμένου γραμματέως δόκτωρος Λυσαίου.

Η Επιτροπή ανταπέδωσε κατά το χρέος της διά της επακολουθησάσης αποστολής των δύο στρατιωτικών υπασπιστών της, του ευγενούς κυρίου Λοχαγού Θεοτόκη και του ευγενούς κυρίου Λοχαγού Μοτσενίγου. Καθώρισε διά την επομένην ημέραν της Δευτέρας την επίσημον επίσκεψιν την οποίαν εκείνη εσκέφθη να κάμη εις την Διοίκησιν, πριν ίδη τινά ή συσκεφθή επισήμως μεθ’ οιουδήποτε περί της αποστολής της.

Η πρόσκλησις εγένετο δεκτή. Παρά του μετά μεγίστου ζήλου ασκούντος τα καθήκοντά του Προεδρείου προσεκλήθησαν να παρευρεθούν εις το πατριωτικόν θέαμα όλαι αι κατεστημέναι αρχαί αι αποτελούσαι την Προσωρινήν Διοίκησιν, πάντες οι ευγενείς και πάντες οι αρχηγοί οικογενείας, οιασδήποτε και αν ήσαν τάξεως.

Η Επιτροπή εκλήθη σήμερον ευγενώς εις το έργον της υπό σημαντικού αριθμού ευγενών εκλελεγμένων υπό της Διοικήσεως και υπό μερίδος στρατιωτικών οι οποίοι φυλάττουν το φρούριον τούτο. Αύτη μετέβη εκ της κατοικίας της εις το δημόσιον μέγαρον έχουσα τιμητικώς την ευγενή και γενναιόφρονα ταύτην ακολουθίαν. Επευφημήθη υπό του λαού, ο οποίος εξεδήλωσε την χαράν του καθ’ όλους τους πλέον υπερβολικούς τρόπους.

Οι ευγενείς Πρόεδροι και Αντιπρόσωποι εκάθηντο έμπροσθεν της μεγάλης και αναμενούσης συγκεντρώσεως. Έλαβε τον λόγον ο νεαρός Κόμης του Καποδίστρια, εκλελεγμένος Αυτοκρατορικός Επίτροπος, και εξέθεσε εν συντόμω τας αρχάς αι οποίαι ωδήγουν την Αυτοκρατορικήν Επιτροπήν κατά την υπηρεσίαν της εις την μεγαλοπρεπή ταύτην πόλιν και νήσον εις την εκτέλεσιν των νόμων από

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 των οποίων ούτοι είχον απομακρυνθή, των μεθόδων τας οποίας είχε προταθή εις την Επιτροπήν να θέση εις εφαρμογήν. Η Επιτροπή εζήτησε δημοσία την εύνοιαν, την συνεργασίαν πάντων ανεξαιρέτως. Ετελείωσε την αγόρευσίν του απευθυνόμενος πρώτον εις το άξιον Προεδρείον, το οποίον μετ’ αξιοπρεπείας, 2ν ζήλου και δραστηριότητος εκράτησε τα ηνία της Διοικήσεως εις καιρούς / δυσκόλους και πλήρεις συμφορών· έπειτα εις τας αρχάς και δικαστήρια, τα οποία μέχρι στιγμής ευηργέτησαν ολόκληρον τον πληθυσμόν, ζητών την συνέχισιν του ζήλου των και την επιρροήν των διά συνεργασίαν εις την εγκαθίδρυσιν της νέας Διοικήσεως. Κατόπιν εις τους γενναίους στρατιωτικούς, αξίους <φρουρούς> της ηρεμίας της νήσου ταύτης, τέλος εις τους ευγενείς πάντας και εις όλους τους κατοίκους, παροτρύνων, ενθαρρύνων αυτούς εις το να θελήσουν να αισθανθούν το ύψος του πεπρωμένου των μετά καθαρότητος της ψυχής, μετάρσεως του νου.

Ανέλαβε την υποχρέωσιν να απαντήση εις ταύτα ο ευγενής κύριος Σάβιος Άνινος, Πρόεδρος και Αντιπρόσωπος, δι’ αναλόγου διαθέσεως και <ρητορικών> στόχων, καθιστών εμφανές πόσον είναι αισθητή εις την πόλιν και νήσον της Κεφαλληνίας η οργάνωσις εις την οποίαν την καλούν οι υψηλοί απελευθερωταί και εις την οποίαν η Επιτροπή είναι ετοίμη και πρόθυμος να ασχοληθή δι’ αποτελεσματικών μελετών και κόπων υπέρ του κοινού καλού.

Ούτως ετελείωσεν η σημερινή ημέρα, πλήρης πανηγυρισμών και χαράς και ικανοποιήσεως διά την μεγαλοπρεπή ταύτην πόλιν· και οχι ολιγώτερον περιχαρής και ανακουφισμένη η Επιτροπή.

Εξοχώτατε Πρίγκιψ, Εκλαμπρότατη Γερουσία· η Πολιτεία της Κεφαλληνίας θα καταστή, όπως και προηγουμένως, αξία να την μιμηθούν αι άλλαι αδελφαί νήσοι, να την συναγωνισθούν, ακατανίκητος, μη μένουσα οπίσω εντός του υπερόχου σχεδίου εις το οποίον ευρίσκεται και θα ευρίσκεται διαρκώς περισσότερον, να υποστηρίζη και να τιμά την Εξοχωτάτην Επτάνησον Πολιτείαν, της οποίας αύτη θα αποτελέση συντόμως την πλέον ωφέλιμον, την πλέον πολύτιμον μερίδα.

Λαμπράν επιβεβαίωσιν όσων η Επιτροπή έχει την τιμήν να <...>1 διακηρύσση

3 ας δώση / το συνημμένον έγγραφον του ενταύθα Προεδρείου, εκ του οποίου διαπιστούται πόσον ενεργητικοί και ακαταπόνητοι είναι οι γενναιόκαρδοι ναυτικοί της Κεφαλληνίας εις το να διαπλέουν τας θαλάσσας υπό την σκιάν και την προστασίαν της εθνικής σημαίας.

Η Επιτροπή θα συνέχιση το έργον της έχουσα ως σκοπόν μόνον να είναι αυτό της μεγίστης αποδοχής και γενικής ικανοποιήσεως και θα μεταβιβάση περί αυτού εις την Υ.Ε. συστηματικώς τας περαιτέρω ειδήσεις.

Αι καλώς διατυπωθείσαι ευχαί διά των οποίων η Υ.Ε. εθεώρησεν άξιον

1. Ακολουθεί μία λέξις δυσανάγνωστος.

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 να συνοδεύση την Εκτελεστικήν Επιτροπήν έσχον ήδη την πρώτην επαλήθευσίν των.

Υπό τοιούτους οιωνούς η Επιτροπή είναι βέβαια ότι το τέλος θα ανταποκρίνεται πλήρως εις την τόσα υποσχομένην και ευτυχή αρχήν.

Η Επιτροπή διαβεβαιούται μετά της πλέον διακεκριμένης εκτιμήσεως, σεβασμού, υπολήψεως.

Αργοστόλι 29 Απριλίου 1801 Της Υ.Ε.

Υ.Γ. 30 Απριλίου

Επειδή καθυστέρησεν η αναχώρησις του εκτάκτου ταχυδρόμου τον οποίον πέμπει η Επιτροπή, αύτη πληροφορεί την Υ.Ε. και την Εκλαμπροτάτην Γερουσίαν περί γεγονότος επισυμβάντος χθες μετά το γεύμα. Αι αιτίαι είναι αι ίδιαι εκείναι τας οποίας έλαβε την τιμήν να υπομνήση εις την αρχήν της παρούσης εκθέσεώς της. Χθες έλαβον εξέλιξίν τινα η οποία φαίνεται συμπτωματική. Ίσως το γεγονός θα παρουσιάζετο κατά τρόπον υπερβολικόν. Η επικίνδυνος και πολυαίμακτος χρήσις των όπλων, αναληφθέντων υπό όλων των μερών, θα είχε πραγματοποιηθή, εάν δεν είχε προστρέξει μετά του σπανίου ζήλου του, των προτερημάτων και της πολυσυνθέτου αντιλήψεώς του ο φ. 3ν Διοικητής Συνταγματάρχης / Πιέρης αφ’ ενός· πάντες οι ευγενείς μετά των συμβουλίων των και της επιρροής των, αυτή η Εκτελεστική Επιτροπή, συζητούσα μετ’ αυτού του Προεδρείου μυστικώς και προσεταιριζομένη έπειτα δώδεκα εκ των μάλλον αξιολόγων προσώπων της πόλεως ταύτης — τους κόμητας Χωραφά, τους Πινιατόρους, τους Φωκάδες — και θέτουσα ως εκ τούτου εις εφαρμογήν την ειρημένην απόφασιν να συνδιαλλάξη τα εξηρεθισμένα και ένοπλα κόμματα.

Κατόπιν των ιδιωτικών εισηγήσεων και ενεργειών όλων των μελών των αποτελούντων την έκτακτον συνέλευσιν, η οποία τόσον ευπρεπώς παρετάθη μέχρι της τρίτης νυκτερινής χθες, σήμερον την πρωΐαν ενώπιον της Αυτοκρατορικής Επιτροπής επηκολούθησεν η συναδέλφωσις διά των πλέον, πανηγυρικών και ενόρκων διακηρύξεων φιλίας εκδηλωθείσης παρ’ αμφοτέρων των πλευρών.

Η Επιτροπή μετέβη εις το Προεδρείον και έλαβε την ευχαρίστησιν να ανακοινώση εις την Διοίκησιν αύτοπροσώπως ότι εγένετο η συμφιλίωσις αυτής της μερίδος του πληθυσμού. Αι πλέον ενθουσιώδεις ζητωκραυγαί υπέρ της νεοϊδρυθείσης Πολιτείας, η χαρά και η γενική επευφημία μετά της οποίας εγένετο δεκτή η εκ νέου συμφιλίωσις των κομμάτων τούτων βεβαιώνουν την Επιτροπήν ότι από σήμερον και εις το εξής δεν θα αποσπασθούν πλέον αι φροντίδες της εκ γεγονότων του είδους αυτού.

Επειδή η Επιτροπή απέφυγε να αποσύρη εκ της νήσου των Παξών τους στρατιώτας εκείνους και τον υπαξιωματικόν των οποίων η φροντίς της ανετέθη, ευρέθη σήμερον εις την ανάγκην, διά να αντεπεξέλθη εις το επείγον

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 της προσφοράς καλών υπηρεσιών προς την πόλιν ταύτην και νήσον, να απευθύνη την αίτησίν της εις το Σεβαστόν Προεδρείον της Ιθάκης, διά να μεταφερθούν εις Αργοστόλι η μικρά αύτη φρουρά και ο υπαξιωματικός ούτος, μέχρις ου πραγματοποιηθούν αι πρώται επιχειρήσεις τας οποίας η Επιτροπή ετοιμάζεται να εκτελέση.

φ. 4 / Ελπίζομεν ότι παρά της Υ.Ε. θα εγκριθή γενναιοφρόνως το μέτρον όπως ληφθή μόνον η επείγουσα αύτη απόφασις.

Επαναλαμβάνομεν την διαβεβαίωσιν της υπολήψεως.

ΝΙΚΟΛΑΟΣ ΓΡΑΔΕΝΙΓΟΣ ΣΙΓΟΥΡΟΣ Κόμης Δεσίλλας, Ιππότης ΙΩΑΝΝΗΣ Κ. ΤΟΥ ΚΑΠΟΔΙΣΤΡΙΑ Επίτροπος Αυτοκρατορικός

φ. 1 / Κάτω: Προς την Α.Ε. τον Πρίγκιπα Πρόεδρον της Εξοχωτάτης Ομοσπόνδου Επτανησιακής Συνελεύσεως

Κέρκυραν

Άνω : Αρ. 1 εις δύο φύλλα μετά τριών συνημμένων. Τη 7 Μαΐου 1801 π.η. παρελήφθη.

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Αρχείον Ιονίου Γερουσίας Κιβώτιον 7, αρ. 9

Eccellentissimo Principe,

Colla nostra lettera segnata 30 Aprile abbiamo partecipato all’ E.V. le insorgenze, le cause da noi ravvisate per influenti, gl’ espedienti momentanei, le misure prese e messe in pratica per ottenere una tranquillità provvisoria, la forza armata di cui abbisogna indispensabilmente la Commissione Esecutrice per sostenersi e per sostenere con energia l’ imparzialità.....

In continuazione si onoriamo di presentare alla maturità di V.E. la nostra situazione in quest’ isola, la parte che abbiamo sostenuto fin ora in questa azione che per prodigio non è ancora divenuta tragica.

Le riconciliazioni non valsero a tener ferma la tranquillità di Argostoli

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 stoli, che per pochi istanti. Noi si siamo convinti col consiglio dei saggi e prudenti sig(no)ri e col fatto che per evitare gl’ urti bisognava certamente togliere l’ occasione degli incontri ai principali motori delle insorgenze.

Dopo molti studj e diligenze, negziative si pervenne di allontanare dalla città i fratelli Riziardopulo mandandoli onoratamente in commissione a Livatò. Per tal maniera si sono conciliati’ alla pubblica sicurezza e soddisfazione i riguardi che si dovevano avere verso di questa famiglia per molti titoli influenti, ed in spezialità nella pertinenza di Livatò2.

Verificato l’ allontanamento della famiglia Riziardopulo respirò, fu tranquilla questa città. Ma per un giorno solamente. La campagna tutta in tumulto, in armi, il pallore di morte dipinto nella faccia di tutti gl’ abitanti. Ouesti tramortiti cingono tutti ed impugnano le armi, gridano, corrono; ma per rintanarsi sempre nelle loro abitazioni, convertite, sin dal mese di Agosto dell’ anno scorso, in tante rustiche fortezze, custodite da parapetti e feritoje, fornite di armi, di munizioni da guerra e da bocca.

Conobbimo dunque con evidenza che qualche motivo causava codesti tumulti ed allarmi e che egli era tale che senza estinguerlo assolutamente il nostro uffizio non poteva esser verificato nè la Costituzione potrebbe aver luogo.

Studiando e cercando i possibili rimedj si trovò regolare di chiamar una conferenza composta dai principali e più influenti patrizj di cadaun riparto, onde dalla loro voce legalmente conoscere quali erano le cause dello stato lacrimevole e spaventante di questa città ed isola e per qual via pergiunger si potesse, se non a cangiarlo, a renderne almeno più tranquillo l’ aspetto.

Nel giorno p(ri)mo Maggio si verificò codesta convocazione. Si onoriamo φ. 1v di ac/compagnare la lista dei chiamati (n° 1).

Si aprì la prima sessione esponendo che la Commissione Imperiale Esecutrice vedeva con suo dolore e meraviglia l’ isola tutta in rivoluzione. Essa è arrivata (si disse) a Cefalonia per far che si verifichi in ogni sua parte l’ instituzione del nuovo governo, non per vedersi sott’ occhio rivoluzionata l’ isola. Quindi si dimandò con risoluzione dalle conoscenze di cadauno di quei sig(nori) la vera esposizione delle cause di tanti disordini e sovvertimenti. Il progetto di estirparle, F esecuzione di questo progetto è pronta ed energica. Egli è per ciò che all’ adunanza stessa si convengono le funzioni ed il titolo di Commissione di Pubblica Sicurezza e Custodia. Egli è per l’ unità delle operazioni e politiche e civili e militari e per la loro cospirazione alla meta di veder costituito ed in attività possia il nuovo

1. Χφ. : conciliate

2. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Allontanati Rizardopulo.

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 Governo che si propose e fu accolta la presidenza di questa estraordinaria Commissione, composta dai due commissarj Imperiali e dal sig(nor) Col(onnello) Candante delle armi·.

Per dare poi a questa instituzione tutta la convenevole legalità si ebbero gli assensi del Governo non per comunicazioni uffiziali ed epistolari, poichè l’ istantaneità del momento ed il continuo dover accorrere qua e là per sospendere e distraere gl’ azzuffamenti, il fuoco, ne rese impossibile la regolarità.

Devenuta quindi la Commissione di Pubblica Sicurezza e Custodia ad occuparsi delle cause che promovevano tanti disordini risultò dai processi verbali e dalla lettura di alcune lettere particolari che l’ arrivo nell’ isola di Cefalonia del patricio Eustachio Metaxà aveva cagionato tutti i mentovati sconvolgimenti2. Fu questo sig(nore) consigliato a partirsene. Egli rispose che non credeva ingenue e veritiere le avanzate sollecitudini. Quindi, dopo varie discussioni, fu preso e trovato regolare dalla Commissione tutta di ratificare quanto privatamente i mentovati sig(nori) gli avevano scritto. Si fece come nell’ annessa (n° 3) e coll’ oggetto principa(le) di determinare questo sig(nore) e dar luoco dall’ isola con pienissime assicurazioni, come V.E. potrà riscontrare.

Non s’ ebbe in risposta nessun riscontro. Privatamente egli fece sapere le sue allora ardite intenzioni. L’ allarme si aumenta. Il Governo dell’ isola si trova minacciato, attentato. La sovversione diviene imminente. (Si unisce le copie a, b, c, d)3.

In tale urgenza la Commissione prende con pienezza di suffragi l’ annessa decretazione (n° 4).

Non si ottiene l’ ammansamento di questo sig(nore).... Egli anzi infierisce ed il movimento / dei villici diviene sempre più minaccioso. Il Governo vuol garantirsi; ordina un’ armo copioso di rustici sotto la direzione del Maggiore Rizardopulo, entrano degl’ altri in città sotto gl’ ordini del C. Metaxà. Frattanto arriva il C. Andrea Senatore.... Non v’ha nessun che non paventi, non tremi, non si allarmi.

L’ arrivo di fatto, la permanenza per alcuni giorni in segreta e misteriosa maniera del patrizio Eustachio Metaxà nell’ isola, non nella città di Cefalonia, la sua condotta forse necessitata dal sospetto in cui egli era ed è tuttavia di vedersi attentata la vita; l’ esser egli contornato da villici armati, li rinnovati rapporti di anziane clientele, la commozione che deve aver portato la sua vista fra quei villici che ebbero dalla sua influenza dei benefizj e protezione in passato; la partenza di questo personaggio dall’

1. Επί του περιθωρίου διά χειρός α: Com(mis)si(o)ne di P(ubblica) Sicurezza.

2. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Comparsa Metaxà e mozioni.

3. Η φράσις Si unisce δι’ άλλης χειρός.

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 isola del Zante che diviene di giorno in giorno il fomite e l’ esempio dell’ insubordinazione e della rivolta in trionfo; la divolgazione che questo sig(nor)e avesce seco lui una somma generosa di danaro e dell’ insegne rimarchevoli; tutti questi oggetti dovevano certamente colla loro presentazione e vera ed artifiziosa dalla parte di alcuni mettere in movimento ed apprensione le spirito di tutti gl’ abitanti; e quindi allo risvegliarsi di non estinte, ma sopite passioni, vendette, progetti di dispotismo o di dominio, dovevasi, come avvenne, esser turbata dalla civica influenza la pace di tutti gl’ abitanti della campagna, eccitarsi in essi la terribile avidità della rapina.

Questa generale convulsione, dobbiamo confessarlo, ci fece un poco apprendere ed abbiamo dovuto meditare su di noi stessi, sul nostro uffizio ed intorno a quanto ci poteva soprastare, non conoscendo precisamente le intenzioni, i progetti del s(igno)r Metaxà, tanto più che generalmente si assicurava esser egli pervenuto in quest’ isola come un’ emanazione zacintia, e tanto più influente e pericolosa quanto ella ci è sembrata non impreveduta, non inaspettata dai più fra i ragguardevoli e preponderanti patrizj.

Nel giorno dei 3 Maggio noi si trovammo assai angustiati, non sapendo ben conoscere sopra quali fra i tanti e tanti armati che contornavano noi e la poca ma assai brava nostra truppa dovevano contare e quali ove accadesce un fatto d’ armi si dovevano inseguire e battere. La truppa sempre in apparato ed apprestamento di guerra ha costantemente occupato la gran guardia, fedele custode del nosto adorato vessillo, e là1 giuram(m)o tutti di perire anzicchè vederci sott’ occhio disonorati ed offesi.

Si è travagliato accorrendo in varie parti tutto quel giorno inspirando φ. 2V ed as/sumendo confidenza dalla parte del Governo, consigliando o trattando eziandio con tutti quelli che mal soffrendo il Governo, avrebbero senza il nostro riguardo data una spinta alla sua caduta. Stanchi da queste perplessità e dubbiezze che ci agitavano lo spirito, abbattuti per i travagli anco personali, cercavamo nella sera stessa un qualche riposo, quando fummo confidenzialmente avvisati she per opera del s(igno)r Eustachio Metaxà quella parte degli abitanti che si credeva favorevole e proteggitrice in ogni urgenza2 delle armi pubbliche e della Commissione non credeva punto di mancare a se stessa, favorindo ed appoggiando l’ introduzione in città dello stesso; perciochè egli non veniva che per voler anco con la sua opera ed influenza favorire l’ instituzione del nuovo Governo Costituzionale e per onorare il nostro vessillo.

Qual velo ci fu levato dagl’ occhi? Qual mano se lo leva? Ove siamo?

1. Χφ. : la

2. Χφ. : Ungenza

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 Chi ci circonda? Chi ci appoggia? E chi ci tradisce? In mezzo a tanto conflitto di apprensioni, di commozioni, di dubbiezze, di perplessità? Il giovine C. di Capodistria arditamente risolse sull’ istante di portarsi in persona a vedere, a parlare con quest’ uomo, che solo non doveva bastare per metter in sovversione un’ isola cotanto popolosa ed estesa·.

L’ instantaneità della risoluzione, l’ aver egli afferrato con impeto un compagno, che poteva in qualche parte garantire la sua vita nel notturno passaggio per montuose ville armate ed in rivoluzione, fece che in quell’ istante non si potesse dal suo collega nè trattenere nè consigliare. Non valsero le osservazioni che gli si fecero dal Com(andant)e Col(onnello) Pieri nell’ accompagnarlo alla sponda del mare. Disse soltanto di voler personalmente riconoscere in fine di che si trattava nè che questa conoscenza si poteva più affidare a nessuno. Partì in fatti alle due ore di notte. Arrivò passando da armati e coi favori delle tenebre in una villa a mezza notte... Ivi lo si fece entrare in una rustica capanna. Tutto era bujo; un segreto mormorio a bassa voce indicava che ivi erano in agguato moltissimi rustici armati... Apparve dopo mezz’ ora una lucerna che discopersce agl’ occhi del giovine l’ orrido apparato di quella scena. Lo si fece aspettare per qualche ora. In fine arrivò il s(igno)r Eustachio Metaxà.

Il colloquio continuò per quattro ore... Ebbimo la sorte di conoscere che Eustachio Metaxà non era arrivato nell’ isola di Cefalonia in tal epoca piuttosto che in altra, fuorché per rimettersi nel primiero suo posto di Presiφ. 3 de della città e di riacquistare per / tal maniera quanto egli aveva perduto, sia nella pubblica considerazione come nel proprio interesse. Egli a ciò assolutamente aspirava e con tanto più di intensità e fanatismo, quanto egli era convinto che dietro all’ instituzione del sistema costituzionale i suoi aspiri, la sua rindennizzazione e quella dei sfortunati suoi compagni, tutto si sareble smarrito, rallentato, difficultato, ove l’ ordine, la legalità metodica avesse a decidere di uno spoglio cotanto orrendo e per il suo esempio fatale2.

Convinti come lo siamo dopo di ciò che il s(igno)r Eustachio non è arrivato nell’ isola per operare contro all’ instituzione del nuovo Governo, ma soltanto per rimettersi in influenza e per riparare alla sua povertà, conoscendo eziandio che quest’ uomo dopo di aver persuaso quasi tutti gl’ abitanti di Argostoli della rettitudine e della giustizia delle sue intenzioni, progetti non contava più in questa città che dei poderosi ed influenti appoggi; trovando in fine che dalla parte del Governo la distrazione, la divisione e la povertà di risorse favoriva indirettamente la preponderanza del d(otto)r Eustachio Metaxà ... I nostri studj, le nostre

1. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Gita Capodistria.

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 cure si convertirono dall’ una e dall’ altra parte per impedire e sospendere una esplosione che d’ora in ora minacciava P isola tutta.

Nel giorno dei 3 corrente abbiamo convocato in consulta di stato la Presidenza ed il mag(istra)to di Alta Policia. Esposimo le cose, si dimandarono rimedj; le proposizioni furono sconsigliate e tale che evidentemente dimostrasi la loro inconfidenza verso le pubbliche forze...· Poiché non pensarono sull’ istante che di far passare in città degl’ altri villici armati, di somministrare a quelli della campagna e denaro e munizioni da guerra e da bocca... Eseguito questo progetto nel giorno dei 4 la nostra angustia si accrebbe. Noi si trovammo sempre più in mezzo a due fuochi, tanto più che i rustici armati che progettavano l’ntroduzione violente del d(otto)r Metaxà e la sua rimessa nel posto di Preside a torme a torme s’ introdussero in città, occuparono delle case, si collocarono in avvantaggiosi appostamenti, circondarono la città, occuparono robustamente tutte le venute. Noi sull’ istante abbiamo fatto il nostro picciolo bagaglio. La famiglia tutta ed i domestici si misero in custodia nel bergantino e noi siamo passati con tutta la nostra truppa ad occupare la piazza, a custodire il nostro vessillo, a mettersi in istato di una aspettazione per quanto debole, sempre però imponente, avendo col suo genio il nostro Col(onnello) Pieri decorato tutte queste operazioni colla massima dignità, energia, risoluzione2.. Si pransò all’ eroica in quella piazza, militarmente si fecero delle feste e mostrando all’ esterno una letizia, un coraggio, una determinazione φ. 3V / che non ci erano certamente inspirate dalla conoscenza e dal senso delle nostre forze, passeggiando francamente per tutta la città, in mezzo agl’ appostamenti nemici, noi ebbimo la fortuna di sospendere per quel giorno l’ imminente rovina e distruzione della città, che si sarebbe certam(ente) non inondata di sangue, ma divenuta il campo di una orribile pirateria e di qualche parziale assassinio.

Trovando che in questo stato di violenza non si potevamo più sostenere, che i bravi nostri soldati ed ufficiali comminciavano ad ammaliarsi per la continuità e qualità di immense fatiche; trovando pure che noi stessi non eravamo più in grado di mantenere l’ equilibrio per l’ aumento che d’ ora in ora si andava facendo di rustici armati dall’ una e dall’ altra, abbiamo preso il partito di proporre l’ instituzione instantanea di una Comm(ission)e alla Pace, la quale definitivamente sciogliesse e determinasse cadauna differenza ed operasse coll’ oggetto principale di allontanare i villici armati. Si propose, si instituì sul momento, non senza alternare minaccie, consigli , preghiere, comandamenti, provvida instituzione, dappoichè, mentre si stava occupati nel trattare e componere una

1. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Pericoli.

2. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Studiate apparenze.

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 convenzione, già si era cominciata la guerra e nei vullaggi vicini e nella città·. Subito si spedirono araldi annunziando e gridando per le strade che la pace era seguita, che i nobili si erano uniti a questo effetto. Si spedi immediatamente in campagna a cavallo il Cap. Teotochi, che affrontando i pericoli e fatica riuscì nella bell’ opera di far sospendere ii fuoco. Si unisce il suo rapporto (n° 5). Dopo tre ore di travaglio si pervenne a far segnare ai partizj adunati per stabilire la pace la convenzione che si onoriamo di accompagnare (n° 6). Dopo che se ne diffuse la pubblicazione, dopo che per le più frequentate strade della città la Commissione alla Pace si fece vedere con il ramo di ulivo alla mano, dopo che in fine cadauno di quei patrizj ha assicurato dal suo canto la popolazione,i villici, che la pace si doveva sostenere e garantire da ogn’ uno colle proprie influenze ed operazioni, cangiò faccia e colorito la città tutta. E qualche tranquillità ebbe luogo in quel giorno.

Nel giorno 6 i Delegati si portarono a parlamentare sol sig(nor) Metaxà. Il loro ritorno, il loro arrivo fu ansiosamente aspettato e pari all’ aspettazione à finito. Subito si spedì un araldo per tutta la città assicurando tutti del prospero successo della missione.

Nel giorno seguente si è pubblicata l’ annessa proclamazione (n° 7), da cui si ebbe un più lodevole effetto... Non ostante, i rustici armati non volevano dar luogo ed alcuni aquartierati in una venuta della città . 4 hanno strac(c)iato e solennemente ingiuriato la / carta pubblicata dalla Comm(issione) alla Pace.

A questo annunzio nuovi turbamenti dal canto di tutti e noi di nuovo ci siamo posti di mezzo, onde non sopravvengano disordini e stragi. Abbiamo sul momento convocato la Commis(sione) alla Pace, abbiamo fatto la proposizione che si chiamascero sul momento i primati, i sacerdoti appartenenti a quelle ville che in armi circondavano la città. Sul momento se ne adunarono sei per ogni parte coi loro papà. Nella nostra abitazione arrivati, ove siedeva la Commissione alla Pace, si parlò a questa gente. Là2 si eccitò a verificare in fatto la pace, si abbracciarono e ad una voce giurarono di garantir tutti la pace fra gli abitanti, la tranquillità nell’ isola, affinchè la loro Repubblica sia instituita. Giurarono fedeltà alla Repubblica, al vessilo, hanno bevuto alla conservazione e vita della Repubbl. e dei nobili3.

Dopo questa preliminare fraternizzazione li abbiamo invitati a convenire reciprocamente su i metodi coi quali si doveva verificare la loro uscita dalla città e dai soborghi. Amichevolmente si sono convenuti. Dopo

1. Επί του περιθωρίου διά χειρός α: Com(m)iss(io)ne di Pace.

2. Χφ. : la

Σελ. 107
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 la loro convenzione abbiamo alla testa della Commissione alla Pace, accompagnati dal seguito di questi rustici, trascorsa tutta la città e si siamo portati fino ai loro posti avvanzati, da dove speravamo di vederli sul momento uscire. Là1 arrivati nuove questioni... Le abbiamo sul momento calmate, ma trovando dalla parte dei seguaci e sostenitori di Metaxà un ardire ed una energia che non si sapeva decidere se figlia della preponderanza o dell’ arte, e trovando sull’ istante della più urgente importanza di rilevare lo stato vero delle forze loro, il bravo, l’ intrepido sig(nor) Col(onnello), nostro instacabile compagno in tanti travagli e coll’opera e col consiglio, si è determinato di portarsi personalmente nel centro delle armi rusticane di ambedue i partiti e nei loro appostamenti, onde illuminare colle proprie osservazioni di mestiere la Commissione Imperiale e deciderla dopo queste per qual partito ella dovesse abbracciare. Frattanto, mentre la gita del sig(nor) Col(onnello) fu suggerita e diretta da codesto divisamento, ella portò il lodevole effetto di far che si sospendesse il fuoco che già cominciava, di ordinare il ritiro del sig(nor) Maggior Riziardopulo dal luoco ch’ egli occupava, di persuaderli tutti. La maggior parte dei villani si è ridrata e noi abbiamo il fedele, il puntuale riscontro della preponderanza per numero, e spezie di armati dal canto degl’ insorgenti, come dicono essi, affinchè la legge, la costituzione abbia ad essere verificata. Questi non si sono già ritirati nè in tutto il decorso giorno dei 8 nè in quello dei 9 nè fino oggi per la totalità. Continuarono anzi altri a partirsene, altri a ritornare, altri a sopravvenire ora sotto questo ora sotto altro pretesto. Φ· 4V / Bisogna però attestare che in questo frattempo, dopo il ritiro dei villani dall’ altra parte che fu fedelmente eseguito nei modi e tempo convenuto, abbenchè vadino e tornino questi altri per la città, abbenchè girino armati, pure colla maggior regolarità e fedeltà lasciarono e lasciano tranquillo ogn’uno e dopo il giorno dei 7 non si conta nessuna sopravvenienza nè allarmi. Anzi è rimarcabile e onorata l’ impresa delle numerose famiglie Costato e Garbini, le quali abbenchè insorte non hanno spiegato altro desiderio che quello di portare fra le loro braccia il vessillo nostro, inalberarlo in fortezza, onorarlo con numerosi scarichi di fucile e di muscoli, custodirlo, adorarlo. Furono pienamente esauditi in questa loro nobile e patriottica dimanda. Un ufficiale dei nostri, il sig(nor) Marco Pieri T(esorier)e, decorato di ordinanze, andò nel giorno 9 corrente a essere testimonio di tanta fedeltà e patriottismo.

Siano grazie ai zelanti ed influenti sig(nori) Nicolino Anino e Demetrio Pignatorre; essi si sono ardentemente interessati, affinchè tanti villici armati in moto con tante e così ardite pretensioni si siano appagati e vinti colla ragione e colla rifflessione e che il disarmo totale dell’ isola

1. Χφ. : la

Σελ. 108
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 ο l’ evacuazione dalla città di questi esseri -malefici, siegua come dobbiamo sperare, con tanta spontaneità e metodo.

Mentre eravamo animati dalla speranza di poter dopo tante fatiche occuparsi in ufficio delle nostre proprie funzioni, jeri ebbimo l’ annessa (n° 8) dalla Sp(etta)b(ile) Presidenza, con cui vediamo affidato alle nostre cure il governo dell’ isola. Nè· men per questo stranissimo e da noi non atteso avvenimento ci siamo turbati o disanimati. Abbiamo convocato la Comm(ission)e di Pubblica Sicurezza e Custodia. Si espose l’ accaduto e si annunciò alla stessa il nostro divisamento nel proclama che accompagniamo (n° 9)2.

Si fece pubblicare3, poche ore dopo la Comm(ission)e di Sicurezza Pubblica ne fece promulgare un secondo (10), di cui l’ oggetto principale si è di assicurare cadauno che nessuna innovazione sarà per esser fatta nè in nessuna parte da questa interina amministraz(ione) si vorrà alterare o distruggere quanto si è decretato dall’ abdicatosi governo: altri due proclami contemporaneamente si pubblicarono, coi quali si spera di assicurare la concordia e la confidenza fra gl’ abitanti tutti (n° 11, 12).

Si è poi occupata in secondo luogo la Com(mission)e di jeri nell’ eseguire la neccessaria diramazione degli uffizj amministrativi che conponevano le funzioni e ministeri della Presidenza e Deputazione; nell’ annessa (n° 13) V. E. riscontrerà l’ operato.

5 / Per quanto sembri, sperabile la tranquillità e la vera pace in Argostoli. Non siamo del pari tranquilli intorno a Lixuri e Livatò. Riparto Lixuri assai interessante e capricioso e pertinenza Livatò, la quale alimenta e nutre la finanza di questo Governo colla sua peculiar estesissima commerciale navigazione.

Quanto a Lixuri, ebbimo in oggi (11 corrente) l’ annessa (n° 14) da una parte di questa abdicatasi Presidenza. Due dei sei membri che la componevano soggiornano a Lixuri, dai loro collega di Argostoli non veduti che di rado nè in queste strigenti circostanze per nulla interessati onde servire la comune patria. Il patriottismo di questi sig(nori) di Lixuri non sembra ingenuo, avendo essi proposto di traslocare il Governo in Lixuri, con danno certamente dell’ unione, della concordia e della possibilittà di costituire quest’ isola4. Rileviamo poi che questi Presidenti e quelli dell’ Alta Polizia che ivi soggiornano, fomentati da qualche inquieto spirito di costà, vogliano tentare dei movimenti contrarj alla tranquillità generale ed al buon ordine. Non ci sgomentano, non ci fanno meno insistenti

1. Χφ. : ne

2. Επί του περιθωρίου διά χειρός α: Dimessione e assunz(ion)e di Presidi.

3. Χφ. : bubblicare

Σελ. 109
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 stenti nel voler prosperamente compito il nostro ufficio nè questi attentati nè quanti altri si sapessero rinvenire. Noi abbiamo sempre operato con candore, abbiamo a Lixuri dirette le nostre generali e parciali proclamazioni (n° 15), abbiamo sempre rispettate le autorità costituite. Siamo nel fermo divisamento di rispettarle, di consigliarle, semprechè non vogliano con, indirette operazioni contraoperare al nostro ministero.

Quanto a la pertinenza di Livatò, non si è mancato nè si mancherà di attivare tutte le possibili negoziazioni private, di adoperare tutte le arti e consigli che valessero a tranquillizzare quegli abitanti ed a farli, come sono amici con entusiasmo della Repubblica e del nostro vessil(l)o, così anco di quella instituzione e regola, mercè cui soltanto potrà esistere la Repubblica e potrà essere onorato e glorioso il vessil(l)o stesso. Noi contiamo assai sui talenti e sul patriottismo del sig(nor) Andrea Panà e dalla sua influenza, comechè dalla negazione di oppostamente agire della famiglia Rizardopulo speriamo, e forse non in vano. Il giovine s(igno)r Marino Metaxà zolato, pieno di nobile repubblicanismo, parte fra qualche giorno per Livatò. Egli va a portare con la sua viva voce la quiete in quella pertinenza, parlerà, tranquillizzerà quegli abitanti, assicurerà che la Com(missione) Esecutrice non si lascia giammai vincere nè sedurre da locali o particolari interessi e pretensioni.

Riscontriamo il ricevimento della venerata lettera 7 corrente. Ci conforta la generosità con cui l’ E. V. si compiace di onorare le nostre φ. 5V operazioni. V.E. conoscerà ab/bastanza che la nostra condotta in tanto difficili e pericolose circostanze fu necessitata e dalla debolezza dei mezzi che starebbe a noi di adoperare per far rispettare e valere la pubblica autorità, la legge, la più scrupolosa imparcialità, e dalla ferma nostra determinazione di voler quanto prima costituita quest’ isola ed associata con i più forti legami alla Federazione.

NICOLO GRADENIGO SICURO C(on)te di Siila Cav(alie)r Com(missari)o Imp(eriale) e Collega

P. S. 11 Maggio.· Nella sessione di oggi la Commissione Interina(l)e Governativa ha preso con pienezza di suffragi l’ instituzione di altri 100 villani soldati e quella di 80 soldati civici. Fu esagerato, sostenuto il bisogno, qu(ale) assicurare immancabilmente la tranquillità della città nell’ istante, spezialmente delle adunanze dei consigli. Fu forza accordarlo dalla parte nostra, giacché il non accordarlo non avvebbe fatto che lasciare soccombere nell’ opinione.

Ove ci giungano li tanto a noi necessarj rinforzi da terra ed il

1. Εντεύθεν αυτόγραφον Καποδίστρια.

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 pubblico travaglio, sarebbe eziandio necessario che dall’ autorità dell E.V. fossimo autorizzati di instituire degl’ esami ed osservazioni sulla forza armata territoriale di quest’ isola, di agire col consenso di quei capi militari che ci piacesse, di associarci e di determinare con essi provvisoriam(ente) il turno e delle truppe e degli uffiziali1. L’ esecuzione di questo giro sarebbe assai ardua, qualora ella dovesse essere appoggiata alla sola persuasione che questa è la circostanza a consigli terminati in cui si deve necessariam(ente) adoperare la più valida e la più determinata forza. Altrimenti l’ isola di Cefalonia non si liberarà giammai da questa malattia che tutte consuma e distrug(g)e le sue forze vitali. Oramai non vi è nessun abitante di qualunque ordine o condizione egli sia, il quale o n(on) sia un militare deposto, ma pagato, o n(on) funzioni di nome o non aspiri a questo uffizio. Poiché si è p(er) tal maniera universalizzata la smania del militare servizio e l’ avidità di questo inonesto guadagno, egli è evidente che per quanto onesta e patriottica esser possa anco la nuova amministrazione costituzionale, giammai si pervenirà ad apprivare quest’ isola dall’ infecione militare.

Le ultime notizie che noi abbiamo del s(igno)r Metaxà sono che egli è guardato a vista da alcuni villici e ci si promette la sua lontananza dalla città fino a tanto che la costituzione si sia verificata,

φ. 6 / Noi conosciamo abbastanza la qualità ed il spirito di questa condizione, noi però saremo assai paghi e soddisfatti qualora, come si spera, egli favorisca il nostro divisamento e non ci guasti sin dai suoi principi un’ opera da tante altre parti combattuta, insidiata. Abbiamo motivo di sperarlo.

Sappiamo p(er) fedeli relazioni che nell’ isola del Zante la truppa la meno attaccata a quelle rivoltose autorità costituite sia l’ albanese e che da essa non si aspetti fuorché un raggio di luce che dilegui quelle tenebre, nelle quali là si avvolge, per dedicarsi apertamente alla causa della nostra Repubblica2. Il s(igno)r C(avalie)r Benachi può solo fare che questa buona gente si disingani. Questa operazione potrà essere assai utile e vantaggiosa a quelle altre che si volessero verificare p(er) riacquistare alla Federazione quell’isola.

Siamo con profonda venerazione ed ossequio

GIOV. C. DI CAPODISTRIA Deleg. C.I.

φ. 1 / Κάτω : A S.E. il Principe del Settinsulare Federativo Conssesso

Corfù

Άνω δι’ ετέρας χειρός: Addì 17 Mag(gi)o 1801 s.v. ricev(uta). N° 6 in tre fogli con inserte dieciotto.

1. Επί του περιθωρίου διά χειρός α: Esami is(tit)uzione forza armata.

2. Επί του περιθωρίου διά χειρός α : Zante.

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Εξοχώτατε Πρίγκιψ,

Διά της ημετέρας αναφοράς, χρονολογουμένης από 30 Απριλίου, ανεκοινώσαμεν εις την Y. Ε. τας εξεγέρσεις, τας υφ’ ημών επιγνωσθείσας αίτιας όσον αφορά εις υποκινητάς, τους παράγοντας επί του παρόντος, τα μέτρα τα ληφθέντα και τεθέντα εις εφαρμογήν, διά να επιτύχωμεν μίαν προσωρινήν ησυχίαν, της οποίας έχει ανάγκην απαραιτήτως η Εκτελεστική Επιτροπή, διά να υποστηριχθή και να υποστηρίξη μετ’ ενεργητικότητος την αμεροληψίαν.....

Εν συνεχεία έχομεν την τιμήν να παρουσιάσωμεν εις την ώριμον θεώρησιν της Υ.Ε. την θέσιν μας εν τη νήσω ταύτη, την μερίδα την οποίαν έχομεν υποστηρίξει μέχρι στιγμής κατά την επιχείρησιν ταύτην, ήτις εκ θαύματος δεν κατέστη εισέτι τραγική.

Αι συμφιλιώσεις δεν ίσχυσαν να διατηρήσουν σταθεράν την ησυχίαν του Αργοστολίου, ει μη δι’ ολίγας στιγμάς. Είμεθα πεπεισμένοι ομού μετά του συμβουλίου των σοφών και συνετών πολιτών και εκ (= περί) του γεγονότος ότι προς αποφυγήν συγκρούσεων απητείτο ασφαλώς να άρωμεν την ευκαιρίαν των αναμετρήσεων εις τους βασικούς υποκινητάς των συγκρούσεων. Μετά πολλάς μελέτας και επιμελείς εξετάσεις <και> διαπραγματεύσεις απεφασίσθη τελικώς να απομακρύνωμεν εκ της πόλεως τους αδελφούς Ριτσαρδοπούλου αποστέλλοντες αυτούς τιμητικώς ως επιτροπήν εις την Λιβαθώ. Δι’ αυτού του τρόπου συνεδυάσθη μετά της δημοσίας ασφαλείας και ικανοποιήσεως η υπόληψις ήτις ωφείλετο να προσφέρηται εις την οικογένειαν ταύτην ένεκα των πολλών σημαντικών τίτλων της, και ιδίως εν τη περιοχή της Λιβαθούς·.

Μετά την πραγματοποίησιν της απομακρύνσεως της οικογενείας Ριτσαρδοπούλου η πόλις αύτη ανέπνευσε, καθησύχασεν. Αλλά διά μίαν μόνον ημέραν. Ολόκληρος η υπαιθρος εν αναβρασμώ, εις τα όπλα, η ωχρότης του θανάτου ζωγραφισμένη επί του προσώπου όλων των κατοίκων. Ημίθνητοι ούτοι, περιζώνονται όλοι και σφίγγουν τα όπλα, φωνασκούν, τρέχουν, αλλά πάντοτε διά να καταφύγουν εκ νέου εις τας κατοικίας των, μεταβληθείσας ήδη από του μηνός Αυγούστου του παρελθόντος έτους εις αφθονα οχυρά εν υπαίθρω, φυλασσόμενα διά στηθαίων και θέσεων μάχης, εφωδιασμένα δι’ όπλων, διά πολεμοφοδίων και τροφίμων.

Αντελήφθημεν λοιπόν άνευ αμφιβολίας ότι κάποιος λόγος προεκάλει αυτάς τας ταραχάς και τους κινδύνους και ότι ήτο τοιούτος ώστε άνευ της απολύτου εξαφανίσεώς του δεν ηδύνατο να πραγματοποιηθή η αποστολή μας ούτε το σύνταγμα θα ηδύνατο να έχη θέσιν.

Μελετώντες και αναζητούντες τα εφικτά μέσα εκρίναμεν καλόν να συγκαλέσωμεν διάσκεψιν, της οποίας τα μέλη να αποτελώνται εκ των πρωταρχικών και την μεγαλυτέραν επίδρασιν ασκούντων ευγενών εκάστης περιοχής, ώστε εκ του στόματός των να πληροφορηθώμεν νομοτύπως ποίαι ήσαν αι αιτίαι της αξιοθρηνήτου και προκαλούσης φόβον καταστάσεως

1. Επί του περιθωρίου : Απομακρυνθέντες οι Ριτσαρδόπουλοι.

Σελ. 112
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    Αρχείον Ιονίου Γερουσίας Κιβώτιον 7, αρ. 3

    Eccellenza,

    Si affretta la Commissione Imperiale di partecipare all’ E.V. ed al Prestantissimo Senato il suo felice arrivo in questa isola di Cefalonia nel giorno di Sabato passato, 27 corrente. Ella si compiace poi di comunicare all’ E.V., al Pres(tantissi)mo Senato, le più consolanti notizie riguardo al prospero e felice incamminamento, e quale si aspetta impazientemente dalla nazione, degli affari tutti risguardanti la nuova sistemazione del governo costituzionale in quest’ isola.

    Quanto sia stato provvido, opportuno ed efficacissimo l’ arrivo della Commissione in quest’ isola nella notte dei 27 si rileverà dall’ annesso rapporto (noο 1) con cui fu la Commissione instruita dello stato dell’ isola e città dal benemerito, dal zelante, dall’ attivissimo nobile s(igno)r Col. Nicolò Pieri.

    Un movimento di fieri rustici armati, appartenenti tutti a differenti fazioni, altri allarmati, altri lusingati da promesse piratiche depredazioni; i loro capi con la più bassa e vile reità riscaldati epistolarmente dal sospetto di essere spogliati dalla Commissione Imperiale della militare divisa di cui attualmente sono rivestiti. Alcuni influenti e, per ogni riguardo, rispettabilissimi patricj del riparto di Lixuri, messi in apprensione col mezzo pure epistolare che dalla Commissione si sarebbero rese nulle tutte le venerate decretazioni emanate dall’ Ecc(ellentissi)mo Senato in esaudimento delle istanze di quella popolazione, sin dall’ anno decorso... Tutte queste differenti affezioni hanno certamente messo una qualche perplessità nell’ animo di alcuni individui. Questi pochi hanno bilanciato e bilanciano tuttavia, prima di porsi con espansione di cuore ed φ. lv entusiasmo, / di percorrere quella cooperante camera ed adorarsi con